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La Cina - Riassunto di Geografia

Riassunto:

Per dimensioni è il quarto Paese della Terra, la sua superficie occupa quasi 1/15 delle terre emerse. Il suo territorio è diviso in due regioni nettamente distinte:
La regione Occidentale. È dominata da montagne e altipiani, si estendono vaste aree desertiche e steppose dove vivono ancora popolazioni nomadi. A nord si trova il deserto del Gobi e l’altopiano del Sinkiang Uighur, caratterizzati da un clima continentale con notevoli escursioni termiche e scarse precipitazioni. A sud si eleva il Tibet, altopiano dove dominano ghiacciai e nevi perenni.
La regione Orientale. Più del 90% della popolazione vive in questa regione. A nord si estendono alcune province cinesi e la Manciuria, regione caratterizzata da montagne e colline ricoperte di conifere e praterie e pianure abbastanza estese. Scendendo verso sud si incontra l’altopiano del Loess e la pianura formata dallo Huang He (Fiume Giallo). Al centro c’è la pianura formata dallo Chang Jiang  , fiume più lungo dell’Asia, dove è stata realizzata la imponente diga delle Tre Gole. A sud  è occupata da rilievi collinari e piccole pianure, dove soffiano i monsoni.

Popolazione

La Cina è il paese più popolato al mondo con 1,3 miliardi di abitanti, e rappresenta 1/5 di quella mondiale.
La maggior parte della popolazione vive in piccoli villaggi. La densità media non è molto elevata ma la sua distribuzione presenta un dualismo fortemente marcato: alle aree costiere si contrappongono le estese regioni montuose, quasi spopolate.
La popolazione ha un impressionante ritmo di crescita dal 1949, anno di nascita della Cina Popolare, al 1980, i cinesi sono passati da poco più di 500 milioni a un miliardo, raggiungendo  1*314*480*000 abitanti nel 2007.
Negli anni 70 è stata inaugurata la campagna al favore del figlio unico. I metodi di contenimento delle nascite usati fin ora sono diversi, come la distribuzione gratuita di contraccettivi, sterilizzazione maschile e femminile, aborto legale e gratuito, ritardo dell’età minima per il matrimonio (28 per l’uomo e 25 per la donna), precedenza nell’assegnazione di un alloggio se si ha un solo figlio, perdita di sussidi se si genera un secondo figlio.

Economia

I risultati nel campo dell’agricoltura sono di grande rilievo per un paese in cui la popolazione supera il miliardo e le coltivazioni coprono appena il 10% del territorio.
Si pratica una coltivazione intensiva, grazie anche a terrazzamenti, bonifiche e canalizzazioni.
L’ultimo approdo di questa evoluzione sono le piante transgeniche, di cui la Cina è il quarto produttore mondiale, dopo Usa Canada e Argentina. I principali prodotti della Cina sono i cereali (frumento mais e miglio), piante (tè, arachidi, cotone, lino, tabacco, canna da zucchero, soia, barbabietole) ed è molto diffuso l’allevamento di suini, pollame, ovini, bovini, cavalli e bachi da seta. Per la pesca la Cina detiene il primato in tutti i settori: pesce di mare, crostacei e molluschi, pesce d’acqua dolce.
La Cina in oltre è la terza potenza mineraria del mondo; i giacimenti più significativi sono concentrati nel nord (carbone, ferro, petrolio, uranio) e a sud (stagno, piombo, zinco).
Le principali industrie sono quelle siderurgiche, chimiche, tessili, alimentari, meccaniche e elettroniche.

Storia

Le più antiche testimonianze sulla civiltà cinese risalgono a oltre 5mila anni fa, lungo lo Huang He si stanziarono le prime civiltà di contadini. Ben presto ebbero un notevole sviluppo della Scienza e dell’Artigianato e si organizzò un Stato di tipo feudale.
Sotto la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) la Cina diventò  uno Stato centralizzato, che sostituì quello feudale e si creò la nuova classe dei mandarini, che erano dei funzionari che avevano il compito di riscuotere le tasse, accumulare le riserve alimentari e all’affidamento e controllo dei lavori pubblici.

Dinastie diverse si susseguirono dando splendore e potenza all’impero, si allargarono i confini fino a comprendere la Corea, la Mongolia, il Vietnam e furono costruite imponenti opere come la Grande Muraglia e fu inventata la bussola, la polvere da sparo, i caratteri mobili di stampa e l’introduzione della cartamoneta.
Fiorenti commerci furono intrapresi con l’Occidente, attraverso la “via della seta”, di cui fu l’emblema il mercante veneziano Marco Polo, giunto a Pechino via terra nel 1275.
Con l’arrivo degli occidentali però, iniziò la decadenza dell’impero.

Il divieto del governo cinese di importare l’oppio che gli inglesi producevano in India provocò un conflitto
Che però portò la sconfitta della Cina e quindi la totale apertura ai commerci europei.
Nel 1911 la Cina fu proclamata Repubblica e approfittando della crisi politica la Mongolia proclamò la sua indipendenza.  
Appena costituita la repubblica piombò nel caos e si divide in due gruppi: nazionalisti e comunisti.
Questo conflitto ebbe fine solo dopo la Seconda Guerra Mondiale con Mao Zedong che con le forze comuniste ebbe il sopravvento e proclamarono la Repubblica Popolare Cinese.
Con la proclamazione della Repubblica Popolare i nazionalisti sconfitti si rifugiarono sull’isola di Taiwan, proclamandovi la Repubblica Nazionalista Cinese.
La nuova costituzione sancì l’uguaglianza tra tutti i cittadini  facendo cadere tutte le differenze sociali.
Lo stato assunse il controllo di tutta l’economia, venne abolita la proprietà privata, le terre vennero date in gestione ai contadini, furono nazionalizzate le banche, ferrovie e compagnie di navigazione, centrali elettriche, miniere e industrie. Però ci furono contrasti politici con il mondo capitalista e quello comunista dell’Unione Sovietica che finì solo alla morte di Mao Zedong.

I nuovi governanti cinesi si posero come obbiettivo primario la modernizzazione dell’economia e iniziarono una politica di riforme e di apertura al commercio estero, restituirono il diritto di avere la proprietà privata e furono ammessi gli investimenti stranieri, entrando anche nel WTO (World Trade Organization).
Però ancora la democrazia era negata e durante le olimpiadi a Pechino del 2008 dissero che la Cina era un “gigante politico, ma un nano democratico”
L’altopiano del Tibet è abitato da un’altra etnia che vive di un’economia povera e tradizionale legata all’allevamento e alla lavorazione della lana. Per più di mille anni ha vissuto in autonomia seguendo la religione buddhista e riconoscendo il Dalai Lama come capo spirituale e guida politica. Nel 1950 fu occupata dalla Cina, e il Dalai Lama fu esiliato.



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